Aurora e Sofia, due sorelle, due studentesse dell'IIS Galileo Galilei

Il diario di una vita
Aurora Sofia Romanelli, 18 anni, e Lucrezia Maria, di 16, studentesse del Liceo Galilei stanno trascrivendo su un diario la storia di Rosaria, novantadue anni: quasi un secolo di ricordi.
La guerra, la ricostruzione, la Firenze che cambia, la musica, la gioventù che lentamente scompare dal corpo, ma non dall’anima.
Un confronto intergenerazionale per condividere le proprie esperienze e i propri ricordi. Questo dialogo intergenerazionale permette ai giovani di scoprire e apprezzare la storia e la cultura passata, mentre agli anziani offre l'opportunità di sentirsi ascoltati e valorizzati.
Gli anziani possono raccontare storie e aneddoti della loro giovinezza, permettendo agli adolescenti di comprendere come era la vita in passato. Possono parlare di eventi storici importanti, di tradizioni e di cambiamenti avvenuti nel corso degli anni. Queste testimonianze offrono una prospettiva diversa e più profonda sulla storia, integrando ciò che viene insegnato a scuola. La microstoria, contenuta nelle testimonianze raccolte, sollecita a valorizzare ogni segmento di vita. Tali tendenze rappresentano l'aspirazione a giungere al cuore dei processi storici, ad andare, per quanto possibile, oltre la sfera degli avvenimenti.
Un racconto inerente alla propria vita, solitamente dialogato o soltanto introspettivo, è stato riscoperto nel suo duplice valore educativo e curativo, o, per meglio dire, nel configurarsi – oltre ai significati narrativi e talvolta anche pregevolmente letterari – come una spontanea e preziosa opportunità dotata del potere di entrare in relazione fra le persone in dialogo.
Gli adolescenti possono condividere la propria esperienza di vita moderna, raccontando di tecnologia, social media, scuola e amicizie.
Nel dialogo intergenerazionale, entrambe le parti possono imparare l'una dall'altra. Gli anziani possono trarre ispirazione ed energia dai giovani, mentre gli adolescenti possono ricevere saggezza e consigli dai più anziani.
Inoltre, questo tipo di dialogo crea un senso di comunità e di connessione tra le generazioni. I giovani imparano a rispettare e apprezzare gli anziani, mentre gli anziani sentono di avere un ruolo importante nella formazione dei giovani.
La scrittura è un potente mezzo per traghettare al di là degli abissi esistenziali congiunturali o per sentirsi meno soli.
Questa condivisione di esperienze e conoscenze aiuta a creare un ponte tra le generazioni e a promuovere l'apprendimento reciproco. Per non dimenticare le nostre origini, le nostre genealogie. Per aiutarci a rievocare volti, luoghi, sensazioni. Le relazioni all’interno della narrazione riacquistano significato, senso e attualità tramite le connessioni di sensi, sentimenti, tensioni, emozioni nel continuo rapporto con lo spazio in continua trasformazione e in molteplice cambiamento.
Il prezioso lavoro di Aurora e Lucrezia ci ricorda che è necessario capire quali sono le nostre origini, tornare all’inizio della nostra vita, analizzare tutti gli influssi che ci hanno formato, le persone che sono state importanti per noi, questo ritorno è fondamentale per capire la forma di questo nostro viaggio sulla Terra.
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